Programma

La mia esperienza politica, si limita ad un anno e mezzo come consigliere comunale a Castione della Presolana, di conseguenza il mio sarà un linguaggio semplice e comprensibile, non certo da politico rodato, abituato a comizi o sermoni di fronte a migliaia di persone. La decisione e volontà di aderire alla lista “Patto Civico con Ambrosoli” è avvenuta tramite contatto diretto con il coordinatore del Comitato di Bergamo, Claudio Bonfanti. Ho avuto il piacere di conoscere Umberto Ambrosoli lo scorso anno, in un casuale incontro avvenuto in una scuola del milanese, dove lui aveva appena finito di raccontare la sua esperienza di vita, ed io stavo prendendo contatti per raccontare la mia, ecco, in quella stretta di mano e scambio reciproco di stima è emersa una indubbia similitudine: un giorno che ti cambia per sempre la vita. Alla proposta di far parte della sua squadra non ho avuto dubbi o ripensamenti, dando piena disponibilità.


Sintesi breve, di 80 pagine di un programma con alcune delle principali linee guida, riguardante i macro aspetti della nostra regione, nel delicato tentativo di non sminuire un lavoro a cui tanti hanno dedicato il proprio tempo, attitudini ed esperienze, tenendo sempre presente che si parla di Lombardia, motore con un potenziale e ruolo europeo da rivendicare, regione con una ricchezza data dalla sua storia, dalla propria cultura, dai suoi inestimabili patrimoni e naturalmente anche per i suoi 10 milioni di abitanti.

LAVORO
Il lavoro che nella costituzione rappresenta un diritto, oggi purtroppo si è trasformato piano piano, in una speranza che rende ostaggi di una sicurezza mancante verso il futuro e invece dovrebbe essere la garanzia dove basare i progetti. Servono nuovi modelli di collaborazione tra i diversi soggetti imprenditoriali, l’incentivazione dell’apprendistato professionalizzante, la rigenerazione del sistema produttivo e riforme mirate che facciano ripartire la grande forza lavoro della nostra regione.

LEGALITA'
A braccetto con il lavoro c’è purtroppo una piaga che, per tradizioni e origini, riguardava soltanto la parte più meridionale dello stivale, mentre ora sta ramificando i suoi tentacoli anche qui al Nord e soprattutto da noi: si tratta dell’andrangheta e di tutte le forme di illegalità che girano intorno specialmente ai vari settori trainanti dell’economia, come l’edilizia dei grandi appalti pubblici. I numeri purtroppo parlano chiaro: la Lombardia è la quarta regione come beni confiscati alla mafia, ed il capoluogo milanese vanta un poco invidiabile terzo posto come città per beni confiscati ad attività illecite, quindi è impegno di tutti fare la propria parte, in termini etici di responsabilità, imparando la sobrietà e il dovere dell’onestà, qualità umane in via d’estinzione.

EXPO2015
Siamo lanciati verso questo avvenimento internazionale di grande significato culturale e per noi grande occasione di offrire proposte turistiche; purtroppo evento gestito fino a d’ora con troppa leggerezza. E’ un’occasione unica da sfruttare al meglio, l’Expo non è solo Milano è un avvenimento che coinvolge tutti, che dura sei mesi e raccoglie l’adesione di più di cento paesi. Qualche cosina da fare forse ci sarebbe ancora, implementare il collegamento veloce tra aeroporti e stazioni, coinvolgere già da ora tutte le strutture alberghiero - ricettive delle nostre stupende vallate; questo evento non ci deve trovare impreparati.

ETICA POLITICA
Abbiamo oggi troppi modelli che degradano il fattore umano alla sola funzionale produttiva; l’impegno politico deve riuscire a contrastare le paure e a realizzare le speranze di ogni essere umano. E’ nostro impegno, ora più che mai, avvicinare la gente ad un rapporto di fiducia verso lo strumento politico, istituire organi sempre più qualificati e affidabili, in grado di garantire vigilanza, totale trasparenza e concreta tutela contro gli abnormi costi della politica. Abbiamo cercato di dare un senso a queste parole anche nella nostra campagna elettorale, cercando di limitare i suoi costi al minimo indispensabile, per avere sufficiente visibilità sul territorio, ma scegliendo una sobrietà che contrasti l’ostentazione del denaro e del potere.


TERRITORIO e DISABILITA’
Veniamo ora agli ambiti che per provenienza e condizione mi stanno più a cuore: le nostre montagne e la condizione di disabilità.

TERRITORIO
Dell’enorme patrimonio lombardo credo senza mezzi termini che le nostre vallate, ricche di tradizioni, artigianato, proposte di soggiorno in posti incantevoli, siano una delle maggiori attrattive turistiche per un’offerta europea. Grazie alla sua conformazione geografica, la Lombardia avrebbe la possibilità di avviare progetti pilota per l’efficienza energetica attingendo da una risorsa a costo zero quale l’acqua. Esistono e sono funzionanti esempi di energia verde, ma nelle politiche energetiche a tutela del territorio, serve un piano Territoriale Regionale di vasta scala, serve una regia pianificatrice fatta di enti che funzionino in coesione e che garantiscano incentivi economici per investimenti a favore dei servizi collettivi, bisogna far nascere un Sistema Economico Montano, un Assessorato Montano riconosciuto e sostenuto per ridurre gli svantaggi competitivi: passando dall’assistenza alla promozione, tenendo conto delle novità europee a supporto dello sviluppo, perché anche questo è un modo per generare posti di lavoro e tutelare il territorio. L’attrattiva turistica territoriale necessiterebbe di collaborare con enti regionali di massima efficienza e di ottenere adeguati finanziamenti, perchè la crisi stagnante dell’economia sta portando alla chiusura di imprese che per anni hanno supportato il turismo e il lavoro. Ci sono molte stazioni sciistiche che chiudono i battenti o che non si possono permettere l’ammodernamento delle strutture per i costi esorbitanti e gli scarsi introiti commerciali che frenano gli investimenti. E’ un momento delicato per il turismo e il turismo dalle nostre parti rappresenta il lavoro di buona parte della gente: lo sforzo da fare è tanto ma anche la voglia di provarci. E’ di pochi giorni fa, piccola parentesi polemica, la triste notizia - per gli amanti del ciclismo come me - della cancellazione della gara ciclistica Internazionale “Felice Gimondi”, e questo per l’impossibilità di garantire la sicurezza delle strade da parte della nostra Provincia, a causa della mancanza di fondi. Anche questo dovrebbe farci riflettere adesso che ci avviciniamo al voto: solo per i Campioni che la terra Bergamasca ha regalato allo sport, questo davvero non lo meritiamo.

POLITICHE SOCIALI 
In teoria ogni individuo attivo deve poter trarre i mezzi di sussistenza per sè e per la propria famiglia dalla remunerazione che deriva dal lavoro, ma non in tutti casi è così, vuoi per condizioni personali o di salute, e questo crea emarginazione e profonda frustrazione. Le politiche sociali non bastano e il nostro sistema assistenziale va riformato; l’ultimo tentativo risale al lontano 2000. Stiamo mutando, lo dimostra la nascita di nuove forme di dipendenza, forse in parte volute, forme diaboliche, come la dipendenza dai videopoker o dai gratta e vinci… Ma dobbiamo tentare una risposta nuova, nonostante i cattivi esempi, anche fuori casa, come il nuovo ospedale di Bergamo, nato subito male, con costi di partenza nel tempo vertiginosamente lievitati, slittamenti di apertura e - oggi che è aperto - privo linee di collegamento per raggiungere il nosocomio, disservizio a cui bisogna rimediare subito.

DISABILITA'
Questa è la tematica che sento di avere più a cuore, naturalmente perché la vivo in prima persona. Ritengo la diversità il sale della vita e se si tenta di espellerla, ci si priva della stessa forza vitale. Disabilità: ambito dove purtroppo le famigerate barriere architettoniche rappresentano forse il problema minore, perchè le barriere più invalicabili sono altre, conosciute solo da chi vive la condizione di diversità nel quotidiano: le leggi sull’inserimento del lavoro a tutela del disabile vengono sistematicamente raggirate, e le sanzioni applicate sono irrisorie; le imprese non credono nella categoria dei disabili come lavoratori, ritenendo un disabile un peso improduttivo e preferendo spesso il pagamento della sanzione all’assunzione. Servono liste di collocamento mirate in base alle capacità del soggetto, perché le capacità esistono, ma non vengono prese in considerazione. Vorrei una legge sul diritto allo sport del disabile, che consentisse l’acquisto delle attrezzature, favorendo l’integrazione sociale e la crescita di autostima, elementi a cui non si può rinunciare, considerando la debolezza in generale della categoria. Serve la semplificazione burocratica per i soggetti più deboli, perche oltre a trovarsi di fronte a difficoltà materiali, non debbano anche subire il peso di passaggi infiniti tra uffici e ambulatori, tra persone sorde a chi chiede aiuto. Adesso serve cambiare. A partire da un tema complicato, il differente trattamento riservato ai disabili da due enti assistenziali: l’Inail ( che è un ente assicurativo) e l’Inps ( che è un ente previdenziale). I disabili vanno trattati alla pari, indipendentemente dal fatto che siano disabili per incidente sul lavoro o per altro motivo. Serve coraggio per cambiare, serve voglia di abbattere le differenze.

CONCLUSIONI
Siamo di fronte ad una opportunità di radicale cambiamento, dove mettersi in gioco è una cosa già propositiva, anche se non conforta certamente il dato dei sondaggi a proposito della scarsa o addirittura totale mancanza di conoscenza di questa tornata elettorale da parte dei giovani tra i 18 e i 24 anni. Credo comunque che la gente saprà scegliere nella maniera migliore e finalmente con grande ottimismo.
Grazie Giordano.